Ciò che ci anima spesso è un pensiero sviante, incompreso e mai appreso veramente. Ciò che ci anima è una causa lontana, così lontana che non vi è ricordo, non vi è ricordo di quando esso ha iniziato veramente ad esistere. Tutto si muove, e ciò che si muove fa anima, ogni nostra azione diventa anima, anima del mondo. Eppure ci sono cause che pilotano il pensiero, lo dirigono verso recondite emozioni che sistematicamente appaiono in noi umani. Noi umani fatti di mille emozioni, reazioni e azioni, noi umani che animiamo il mondo, animiamo il mondo attraverso un ricordo che non c’è mai veramente, ma che agisce nella nostra mente e che non sappimo se mente o è verità. Un ricordo che ci anima come causa, causa di una azione che viene da lontano, tanto lontano, così lontano che non si avverte realmente la sua presenza, eppure esso agisce e ci abbraccia, qualche volta è un abbraccio d’amore e qualche volta è un abbraccio che ci fa soffrire. I sapienti dello spirito dicono: “Tu umano vivi delle tue stesse cause, è il karma”. Ma cos’è che ci anima veramente e di che pasta è fatto questo mondo? Dove sono io, io, veramente io, in tutto questo movimento, un movimento fatto di causa e azione. Tutto quello che rimane all’umano come ricordo di ciò che fu sono emozioni. Emozioni che ti fanno battere il cuore quando incontri una persona che non hai mai visto prima, e la vedi per la prima volta e non sai perchè ti sembra di conoscere da sempre. E tutto quello che rimane a volte è una sensazione che ti fa fuggire via nell’incontrare certe persone, fuggire via il più lontano possibile, colpito da una strana antipatia improvvisa, immotivata e irrazionale. Cosa resta ad un umano di sè di ciò che è, di ciò che fu e soprattutto di ciò che ha fatto? E di ciò che ha fatto non vi è né coscienza né ricordo, ma solo impulsi, reazioni, emozioni e desideri. Un umano senza ricordo di sè è come un bambino su una giostra, una giostra che rilascia emozioni, impulsi e reazioni ma non da’ soluzioni. Un movimento che non porta da nessuna parte, gira, gira, e ciò che si intravede è sempre lo stesso scenario. Spesso l’essere umano guarda il cielo nella speranza di ritrovare il calore di casa e si immagina di danzare tra gli angeli o si perde nel cielo quando guarda una stella. Gli umani non sono tutti uguali, non tutti guardano il cielo, gli umani sono diversi nelle loro interpretazioni e nelle reazioni di fronte alle cause; chi china il capo verso la terra, chi guarda di fronte a sè, chi spera, chi si dispera e chi si rassegna, chi vive di ciò che vede e chi vive di ciò che non si vede, chi vive di ciò che c’è e chi vive di ciò che non c’è ancora ma che presto ci sarà. Tutti gli umani sono diversi, diversi nei pensieri, nelle reazioni, nelle emozioni, tutti gli uomini cercano tra la folla umana un fratello, una sorella che gli somigli veramente. Amore, rancore, fermento, appagamento, passione, tutti in un unico calderone, il calderone umano che fa anima. Fa l’anima del mondo. Tutti gli umani sono una sola cosa, sono fratelli, simili e compagni quando condividono gli stessi sogni. Tutti gli umani hanno tasche segrete nei pantaloni e nelle gonnelle, in queste tasche nascondono i loro sogni, nascondono i sogni in attesa di attraversare i vuoti.
L’umano è tanto interessato al vuoto che ne ha fatto una scienza. Il vuoto da sempre è stato messo al centro di questioni sia scentifiche che filosofiche. Il vuoto è il nulla, il nulla è il tutto, questo è il concetto quantistico di ciò che ci anima. Il vuoto è stato diversamente interpretato da ogni umano che cerca nel vuoto ciò che lo rappresenti. Ciò che vi è nel mare del tutto vuoto e pieno è il fondamento per l’uomo, che attraverso l’azione cerca se stesso. L’umano sistematicamente teorizza, confronta, si crea un’opinione di ciò che lo rappresenta. L’umano cerca il vuoto per ciò che è e per ciò che deve smettere di essere. Nel vuoto ogni causa si dissolve e con esso tutti i suoi perchè, per ciò che è disagio, paura, artificio, per ciò che non ha senso. Nel vuoto ci sono tutte le combinazioni delle particelle che compongono ogni realtà. Il vuoto è il principio di tutte le cause, cause composte di atomi, atomi che creano l’origine delle cause. Le cause sono tutto ciò che è verità, una verità che diventa l’attività psichica di tutta l’umanità. Il vuoto è pieno di tasche, dove tutta la sostanza psichizzata si deposita, il vuoto è il contenitore dove nulla veramente muore, da dove tutto può risorgere. Il vuoto è un luogo dove il vuoto stesso non determina alcuna interferenza su ogni azione, l’azione è la sua stessa causa, la causa è uno. Uno è la sostanza etere di tutta l’umanità che nel suo moto anima il mondo e da’ senso alla vita. Il moto assoluto della vita permette ad ogni umano di identificarsi e ritrovarsi in somiglianza e fratellanza attraverso le idee che lo rappresentano.
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